Tirate sul pacifista

di Luca Cresta

Un pacifista non vuole mai la guerra perché la guerra non è mai giusta, lo ha detto Gino Strada. Il pacifista non vede nella guerra una nazione contro l’altra, ma poveri soldati e inermi civili contro poveri soldati e inermi civili. Un pacifista sa che dietro la guerra non ci sono persone che hanno totalmente ragione ed altre completamente torto come non esiste il bene senza il male, come non esistono i buoni da una parte ed i cattivi dall’altra. Un pacifista sa che dietro una guerra ci sono molteplici ragioni ed una è sempre presente, la ragione economica. Un pacifista sa che un riarmo delle nazioni prefigurerà una sola cosa certa: la prossima guerra. Un pacifista non prende posizione senza prima aver studiato la situazione e se è convinto della ragione della propria parte non scarica parole e azioni contro la parte avversa: parla alla propria parte per ridurla al dialogo. Il pacifista sa che al mondo esiste solo una soluzione per dirimere la controversia: la messa in discussione delle ragioni proprie e la comprensione delle ragioni dell’altro.

Quando i giornalisti, i politici, i benpensanti, coloro che suppongono di detenere la verità tirano addosso al pacifista, a chi nell’animo si sente pacifista, quest’ultimo sperimenta di certo una serie di sentimenti, dalla rabbia al disgusto, dall’impotenza all’incredulità: ma uno è il sentimento che sente in fondo al cuore, compassione! Compassione per chi, bilioso e irato, tira addosso al bambino che è stato, a se stesso infante, in modo che mai ritorni e non più si affacci a ricordare che un giorno, tanto tempo fa, ha desiderato diventare uomo, o donna, ha desiderato la pace per tutti gli esseri viventi. Ma magari vinto da una beffa, da una sconfitta o anche solo da una canzonatura, ha preferito per sempre stare dalla parte dei più forti, di seguire il compromesso, di essere sempre nella maggioranza.
Un pacifista è profondamente un anarchico, non ha patria, non ha religione, non ha famiglia: si ostina a pensare che al mondo siamo tutti fratelli degni di essere rispettati, amati, custoditi.

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