PICCOLA STORIA DEGLI EVENTI VALENTINIANI

di Arnaldo Casali

Per decenni le varie iniziative promosse in città per la festa di San Valentino sono state organizzate, indipendentemente tra di loro, dalla parrocchia di San Valentino, l’Azienda per il Turismo, il Centro Culturale San Valentino, e l’impresario Agostino Pensa, che nel 1969 ha ideato il premio “San Valentino d’oro”, affidato ogni anno a personaggi illustri del mondo della cultura, dello spettacolo e della scienza.

Nel 1989 il Comune e la Diocesi danno vita alla Fondazione di San Valentino, con presidente Antonino Zichichi, vicepresidenti il Sindaco e il Vescovo di Terni e segretario Marino Tattoli, che rileva l’organizzazione di gran parte degli eventi e lancia il premio “San Valentino – un anno d’amore” che sarà assegnato, nel corso dei decenni, a personaggi come Michail Gorbaciov, David Grossman, i coniugi Green (genitori di Nicholas), Ibrahim Rugova, padre Ibrahim Faltas, le RSU delle acciaierie di Terni, il presidente della Banca Mondiale Wolfenshon, il presidente del Mozambico Chissano, Ingrid Betancourt, Andrea Riccardi e Vinko Puljic, arcivescovo di Sarajevo.

Nel 2003 alla Fondazione subentra l’associazione Eventi Valentiniani, costituita da Comune, Provincia, Camera di Commercio, Diocesi, Sviluppumbria e Consorzio Cometa

Nata ufficialmente per potenziare gli eventi valentiniani aumentandone le risorse con l’ingresso di altri enti e di privati, l’associazione è presieduta dall’assessore comunale agli eventi valentiniani Eros Brega, che – insieme al direttore di Confcommercio Leandro Porcacchia – gestisce un budget che arriva a sfiorare il milione di euro nel 2004, quando i fondi del Comune toccano l’apice (350mila euro) e con i fondi privati si arriva a ben 800mila euro.

Al di là della gestione (che vede oggi indagati Porcacchia e Brega) l’associazione rappresenta uno strumento in grado di assicurare la partecipazione di tutti i cittadini all’organizzazione degli eventi.

Qualsiasi associazione, gruppo artistico o singolo cittadino può infatti presentare il proprio progetto all’associazione e vederlo finanziato e inserito nel cartellone ufficiale.

Quando Brega, nel 2005, si candida e viene eletto nel Consiglio Regionale, si dimette sia da assessore che da presidente dell’associazione.

Il suo posto in giunta viene assegnato a Sergio Trivelli, del suo stesso partito (Margherita). Lo stesso Trivelli, però, dichiara sia agli artisti arrivati a presentare progetti che agli stessi giornali, di non avere – paradossalmente – voce in capitolo nella gestione degli eventi valentiniani che fa capo, in linea teorica, al suo assessorato dal 2006 al 2009. Il budget delle iniziative viene infatti gestito dall’assessorato alla cultura guidato da Sonia Berrettini.

Nel frattempo l’associazione Eventi Valentiniani viene congelata: non viene nominato nessun presidente e i fondi comunali vengono ritirati.

L’associazione resta quindi inattiva dal 2006 al 2009, quando viene sciolta ufficialmente.

Per l’edizione 2006 l’organizzazione degli eventi viene curata direttamente dal Comune di Terni e dalla Diocesi di Terni Narni Amelia in collaborazione con la Conferenza Episcopale Italiana.

Dal 2007, invece, non esiste più nessun coordinamento degli eventi valentiniani, che vengono organizzati dal Comune di Terni e dalla Diocesi di Terni Narni Amelia. Di fatto il Comune distribuisce i fondi in gran parte attraverso l’assessorato alla cultura. Una parte del budget, invece, viene affidata alla Diocesi, che la distribuisce, a sua volta, alla parrocchia di San Valentino (per le iniziative religiose) e a varie associazioni diocesane, e in particolar modo all’Azione Cattolica.

La situazione degenera al punto che nel 2009 si arriva all’organizzazione – da parte di un gruppo di privati cittadini – di un “contro-festival” chiamato StraValentino, a cui aderiscono – gratuitamente – molti artisti e intellettuali ternani e alcuni personaggi di statura nazionale come Marzia Ubaldi e Alessandro D’Alatri.

Il festival presenta tre istanze al sindaco di Terni, che vengono portate avanti fino ad oggi:

1)    Una gestione trasparente e pluralista dei fondi per gli eventi valentiniani;

2)    Una direzione artistica che ne faccia un festival di qualità e una risorsa turistica;

3)    Un coordinamento che si occupi di raccogliere e selezionare le idee e le proposte dei cittadini.

Concretamente si propongono ai candidati a sindaco di Terni tre opzioni 1) la nomina di un direttore artistico, 2) la costituzione di un ente su modello della Fondazione o l’associazione; 3) un bando che ne affidi la gestione ad un unico soggetto.

Nel 2010 il nuovo assessore Roberto Fabrini sembra voler cambiare le cose: l’organizzazione degli eventi fa capo direttamente al suo assessorato, ma è aperta a tutta la cittadinanza, che può presentare le proprie proposte agli uffici competenti: viene inoltre nominato un direttore artistico (Folco Napolini) che però, per sua stessa ammissione, prende un compenso (3000 euro) senza intervenire in nessuna misura nel programma.

Di fatto il ritorno dei fondi comunali all’assessorato agli eventi valentiniani crea da subito una rivalità tra l’assessore Fabrini e l’assessore alla cultura Simone Guerra, che porta ad una serie di sabotaggi e ingerenze reciproche sfociate quest’anno nel grottesco “sfratto” della mostra di Salvador Dalì da Palazzo Primavera (promossa da Guerra) per fare spazio ad una mostra di artisti iracheni inserita da Fabrini nel cartellone degli eventi valentiniani.

Nel 2011, nonostante l’apertura di Fabrini a tutte le realtà del territorio, un gruppo di associazioni abitualmente finanziate dall’assessorato alla cultura organizza un altro “contro-festival” chiamato Con il cuore in mano per chiedere il passaggio a Guerra della delega agli eventi valentiniani.

Nello stesso anno, rispondendo alle richieste del Collettivo StraValentino, Fabrini promette un bando pubblico per la gestione degli eventi valentiniani.

Nel 2012 però, Fabrini si rimangia la parola organizzando ancora una volta da solo il cartellone, sempre più discutibile sia nell’offerta (gli eventi di punta sono ridotti a quelli sportivi e a un concerto della cover band ternana dei Queen) sia nella metodologia, tornata ad essere totalmente priva di trasparenza e pluralismo anche a causa – a detta dell’assessore – del sempre più magro budget a sua disposizione, ridotto a 43mila euro.

Intanto, al festival “StraValentino” si affianca “Not official San Valentino – eventi indipendenti” organizzato dall’imprenditore Tommy Moroni che offre ospitalità e strumentazione tecnica per spettacoli auto-finanziati.

Privo di spirito polemico, il festival di Moroni attua comunque una sinergia con StraValentino.

Ancora una volta, rispondendo alle critiche di StraValentino, Fabrini si impegna a promuovere un bando per l’organizzazione degli eventi 2013 specificando che il bando si limiterà alla gestione degli eventi culturali (i fondi per quelli religiosi e sportivi resteranno quindi in capo all’assessorato) e avrà un budget che si attesterà intorno ai 5000 euro.

Successivamente, Fabrini annuncia la pubblicazione del bando per l’inizio di ottobre 2012 e azzera il budget prendendo a modello il bando e per la gestione della notte bianca e degli eventi natalizi.

Il bando, in realtà, non viene mai pubblicato e anche il cartellone 2013 degli eventi valentiniani viene organizzato da Fabrini in totale autonomia e con un budget di 30mila euro.

Il cartellone ad oggi non è stato ancora presentato. Si sa però che il Comune sosterrà la seconda edizione di “Not Official San Valentino – eventi indipendenti” mettendo a disposizione locali e pagando la Siae.

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