LA BELLA E LA BESTIA, NOZZE D’ARGENTO CON UN NUOVO FILM

La Bella e la Bestia hanno deciso di festeggiare le Nozze d’Argento tornando al cinema.

Sono passati infatti esattamente 25 anni dall’uscita del cartone animato della Walt Disney che segnò una serie di record: fu il primo film di animazione ad essere candidato all’Oscar come miglior film, ma – soprattutto – fu il primo cartone animato ad essere realizzato utilizzando le tecnologie digitali. Le musiche premio Oscar erano state scritte da Alan Menken e Howard Ashman, che morì di Aids prima dell’uscita del film e divenne la prima vittima dell’Aids a vincere un Oscar postumo. Nel cast dei doppiatori c’era anche Angela Lansbury, la “Signora in giallo”, che avrebbe vinto l’Oscar alla carriera nel 2013 e che oggi ha 92 anni. L’attrice interpretava il ruolo della teiera e cantò il tema principale del film, che nei titoli di coda era stato affidato invece ad un’ancora semi-sconosciuta Celine Dion. Nella versione italiana, invece, il brano era cantato da Gino Paoli con la figlia Amanda Sandrelli.

Dopo un quarto di secolo, un musical a Broadway (che ha debuttato nel 1994) e due seguiti prodotti direttamente per l’home video (Un magico Natale del 1997 Il mondo incantato di Belle del 1998) in piena febbre da remake live-action, ovvero rifacimento dei classici di animazione con attori in carne e ossa ed effetti speciali digitali che consentono ormai di ricostruire le stesse immagini un tempo impensabili in film dal vivo (Alice nel paese delle meraviglie, Cenerentola e Il libro della giungla) la Disney decide dare corpo e vita anche alla celebre coppia.

Il film diretto da Bill Condon (divenuto celebre con la saga Twilight, ma autore anche dell’originalissimo Mr. Holmes) è una dettagliata trasposizione dal vivo del film di animazione, di cui riprende scenografie, colori, costumi e volti. E’ così fedele al prototipo che sembra esso stesso un cartone animato o – al massimo – un’attrazione di Disneyland: anche il villaggio francese ricostruito nei teatri di posa (così come la foresta e il castello) è coloratissimo e privo di realismo e rimanda direttamente alle atmosfere dei musical anni ’60 stile Mary Poppins. D’altra parte fiaba è, e fiaba rimane: senza alcuna pretesa di innovare il genere. Fiaba per bambini, anche più del prototipo, e se l’impianto generale diverte e incanta abbondano un po’ troppo ingenuità nei dialoghi e forzature puerili nella sceneggiatura che costringono la sospensione dell’incredulità fino a livelli estremi (Gaston che stacca un gargoyle dal tetto del castello, o che si lancia all’attacco  della Bestia senza aver nemmeno capito di che si tratta).

Abbastanza insopportabile, inoltre, il doppiaggio italiano, in particolare sulle parti cantate che risultano addirittura fastidiose, tanto che quando – sui titoli di coda – arrivano finalmente le versioni originali, ci si rende conto che in realtà le musiche sono molto più belle di quanto non siano sembrate durante tutto il film.

Non mancano comunque le trovate, come l’apertura che in stile Indiana Jones, unisce il logo della compagnia cinematografica alla sequenza iniziale. E in questo caso lo fa mescolando due castelli: il logo della Disney è infatti il castello della Bella addormentata che in questo caso si identifica con quello del Principe-Bestia.

Da segnalare anche la presenza del primo personaggio apertamente omosessuale dell’universo Disney, interpretato da un ottimo Josh Gad a segnare che i tempi sono molto cambiati, rispetto a 25 anni fa.

Al posto di Angela Lansbury c’è Emma Thompson che, a differenza della collega, può togliersi la soddisfazione di farsi vedere in faccia sul finale, quando tutti i personaggi-oggetti – finito l’incantesimo – ritornano umani. E così, insieme a lei possiamo vedere anche Ewan McGregor (Lumiére, il candeliere) e Ian McKellen (L’orologio), mentre un grande Kevin Kline ce lo siamo gustato fin dall’inizio nel ruolo dell’anziano padre.

Infine, al posto di Celine Dion a cantare il tema principale sui titoli di coda c’è la 24enne Ariana Grande in duetto con John Legend. La 49enne Celine Dion (che nel 1992 aveva esattamente l’età di Ariana) viene però “risarcita” con un brano nuovo appositamente composto per lei da Alan Menken e Tim Rice (il paroliere che sostituì Ashman già dai tempi di Aladdin nel 1994) e inserito anch’esso nei titoli di coda. Che, per la cronaca, anche tra i pochi inediti che potrebbero essere candidati all’Oscar.

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