27 settembre 1940, una macchia nera nella storia del mondo.

Tutti noi sappiamo quanto erano difficili quegli anni. L’Italia era entrata in un tunnel politico, che l’aveva portata davanti ad una dittatura lunga venti anni. Il 27 settembre 1940, venne firmato a Berlino il Patto Tripartito. Berlino, Roma e Tokio, accomunate da un sistema politico, si apprestavano a voler cambiare il mondo ed istituire un ordine secondo le loro necessità ideologiche. La politica di potenza ne faceva da padrona,  nel trattato, le tre nazioni annunciavano di voler costituire, con la forza delle armi, una pace duratura. Per questo si può avvertire, tra  le righe del testo, la volontà di annientare ogni opposizione a questo nuovo sistema che si voleva costruire. La guerra in Europa era già esplosa da un anno, e il Giappone portava avanti una guerra di conquista nell’Asia orientale. Le cose, fortunatamente, andarono per un altro verso. Le tre potenze dell’Asse persero su tutti i fronti. Un nuovo ordine mondiale, che non aveva più  il suo epicentro nel Vecchio Continente, stava sorgendo agli estremi del globo. Gli Stati Uniti e l’Unione sovietica divennero i nuovi cani da guardia del sistema. Ma questa è un’altra storia.

Qua sotto uno stralcio dell’accordo;

I Governi dell’Italia, della Germania e del Giappone, considerando come condizione pregiudiziale per una pace duratura il fatto che tutte le nazioni del mondo debbano avere il posto che a ciascuna spetta, hanno deciso di sostenersi e di cooperare l’uno con l’altro nell’azione che rispettivamente svolgono nella più grande Asia orientale e nella regione d’Europa, ove è loro principale scopo quello di stabilire e di mantenere un nuovo ordine di cose inteso a promuovere la reciproca prosperità e il benessere dei popoli interessati. È inoltre desiderio dei tre Governi di estendere tale cooperazione a quelle nazioni, in altre sfere del mondo, che siano disposte ad adoperarsi, seguendo direttive simili alle loro, affinché possano cosi essere realizzate le aspirazioni fondamentali per una pace mondiale.

In conformità a ciò i Governi d’Italia, della Germania e del Giappone hanno concordato quanto segue:

Art. 1. Il Giappone riconosce e rispetta il compito direttivo dell’Italia e della Germania per lo stabilimento di un nuovo ordine in Europa.

Art. 2. L’Italia e la Germania riconoscono e rispettano il compito direttivo del Giappone nello stabilimento di un nuovo ordine nella più grande Asia orientale.

Art. 3. Germania, Italia e Giappone concordano di collaborare insieme ed unire i loro sforzi secondo le linee suddette. Esse inoltre si impegnano ad aiutarsi vicendevolmente con tutti i mezzi politici, economici e militari di cui dispongono qualora una delle tre Nazioni firmatarie di questo accordo venisse attaccata da una potenza attualmente non coinvolta nella guerra in Europa o nel conflitto Cino-Giapponese.

Art. 4. Allo scopo di rendere operativo questo Patto, commissioni tecniche congiunte, i cui membri verranno nominati dai rispettivi Governi di Germania, Italia e Giappone, si riuniranno al più presto.Art. 5. Germania, Italia e Giappone congiuntamente dichiarano che i termini del presente accordo non influenzeranno in alcun modo le relazioni politiche attualmente esistenti tra ciascuna delle tre potenze firmatarie e la Russia Sovietica.[2]

Art. 6. Il presente Patto, dopo la sua firma, entrerà in vigore con effetto immediato e avrà la durata di 10 anni a partire dalla data in cui verrà sottoscritto. Prima della scadenza di tale termine, le parti contraenti si incontreranno per negoziarne il rinnovo.

In fede, i sottoscritti regolarmente autorizzati dai loro rispettivi governi, hanno firmato questo patto e hanno apposto qui le loro firme.

Fonte Wikipedia.

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