MUSICA NUDA

di Arnaldo Casali  – foto di Alberto Mirimao

FERRUCCIO SPINETTI E PETRA MAGONI da te.

Trionfo annunciato, per Petra Magoni e Ferruccio Spinetti e la loro straordinaria “musica nuda” fatta solo di voce e contrabbasso, per il quarto appuntamento di Visionimusica.

C’erano nati, in qualche modo, sul palco della rassegna diretta da Silvia Alunni, Petra e Ferruccio.
Erano ancora due sconosciuti la prima volta che Silvia (che con il marito di Petra, Stefano Bollani, ha anche costituito un quintetto) li aveva chiamati a suonare a Terni cinque anni fa. Il progetto di “Musica nuda” era appena nato, con un album autoprodotto e registrato in un pomeriggio, e ad ascoltarli c’era il pubblico – entusiasta, ma non certo numeroso – del caffè Bugatti.

Oggi quella di Petra Magoni, pisana con un passato da cantante pop e dance, e Ferruccio Spinetti, casertano ed ex contrabbassista degli Avion Travel, è una coppia conosciuta in tutta Europa. La Francia li adora al punto da aver prodotto quattro dei loro cinque album e un dvd live. Oggi saranno in Spagna per un concerto a Madrid, domani voleranno in Germania per una tournée di dieci giorni.

A Terni sono tornati a due anni dall’ultimo, trionfale concerto all’auditorium Gazzoli. Questa volta, però, un auditorium non sarebbe bastato a contenere il pubblico, e il concerto si è svolto al teatro comunale di Narni, andato tutto esaurito e letteralmente travolto dall’energia del duo. Che da solo, va specificato, vale un’intera band. Anche perché Petra non è solo una cantante, ma una vera e propria musicista della voce, capace di farle assumere mille toni e identità. Ferruccio, da parte sua, suona il contrabbasso come nessuno aveva mai osato fare.

“Visto che è l’unico strumento – spiega – per vivacizzare un po’ il concerto devo inventarmi dei modi strani e inediti di suonarlo”. E così passa dall’archetto al pizzicato; poi si siede e lo arpeggia come una chitarra, poi ancora con l’archetto, ma rovesciato per diventare una bacchetta, e il contrabbasso si fa strumento a percussione, mentre il concerto diventa spettacolo e cabaret anche grazie ad un umorismo che è ormai diventato uno dei marchi di fabbrica del duo capace di trasformare un’esibizione in un vero e proprio sketch, come quando ricorda i propri trascorsi sanremesi. “Io ci sono stata due volte – dice Petra – con due canzoni molto brutte. E infatti non ho vinto niente. Ferruccio anche c’è stato due volte. Lui l’ha vinto, però, il festival, con gli Avion Travel”.  “Sì ma non mi hanno pagato – ribatte lui – ci hanno dato solo una statuetta che ci siamo dovuti dividere in sei”.

Sono passati due anni dal vostro ultimo concerto in Umbria. Che cosa è cambiato in questi anni?

Petra: “Ci sono stati tanti chilometri, si sono aperti nuovi fronti. Siamo stati anche oltreoceano, in America e Canada. Sono aumentati gli impegni, in quantità anche in prestigio: abbiamo suonato all’Olimpia di Parigi, al San Carlo di Napoli, al Pergolesi di Jesi. E’ cresciuto il pubblico, soprattutto grazie al passaparola, anche perché non andiamo molto spesso in televisione o in radio”.

55/21 da te.

Avete anche pubblicato un disco nuovo.

Ferruccio: “E’ uscito a giugno 2008 per la Blue Note Francia: si chiama “Musica Nuda 55/21”, dove all’interno ci sono anche molti brani inediti scritti da noi o altri autori come Pacifico, Nicola Stilo e Cristina Donà”.

Quindi tendete a pubblicare sempre più brani inediti.

Ferruccio: “Sì, anche se siamo molto selettivi. Il nostro motto è che è fare meglio una bella cover che un pezzo inedito brutto”.

Perché “55/21”?

Petra: “Nella smorfia napoletana 55 è la musica e 21 la donna nuda. Io l’ho proposto per scherzo e invece mi hanno preso sul serio. Poi ci sono molti sopiti come Giancuca Petrella, Stefano Bollani, e artisti francesi come Sanseverino e Jacques Higelin, che è un’autentica leggenda della musica francese”.

I vostri concerti sono molto diversi dai vostri dischi. Di fatto non si può parlare di tournée promozionale, visto che la scaletta è completamente diversa.

Petra: “E’ che la scaletta è diversa ogni sera, anche ai concerti. Lo facciamo soprattutto per noi stessi, perché se dovessimo suonare sempre le stesse cose diventerebbe meccanico. E’ anche vero che in concerto ci sono delle componenti che non possono essere riprodotte sul disco, come quella ironica”.

Ferruccio: “E poi facciamo 100 concerti l’anno. Pensa che noia se facessimo sempre la stessa scaletta. D’altra parte possiamo permetterci di cambiare perché siamo solo in due. Nel tour di Laura Pausini sono previste anche i bis di tutti i concerti”.

Anche quest’anno all’indomani del concerto vi siete cimentati una lezione-concerto con i ragazzi?

Petra
: “Sono stati una piacevole sorpresa, anche perché abbiamo scoperto che tanti già ci conoscevano. Erano molto attenti e preparati, e questo è merito senza dubbio delle maestre”.

Ferruccio
: “Ma sai, il contrabbasso è uno strumento strano, tanti bambini è la prima volta che lo vedevano”.

Petra:
“E’ una realtà inedita per molti di loro, come vedere una mucca dal vivo. Comunque noi ci troviamo bene, sarà che siamo abituati ad avere a che fare con i bambini. Io ne ho due, lui è un bambino dentro! Vogliamo far capire a questi ragazzi che la cultura non si deve solo subire, ma si può diventare protagonisti”.

Ferruccio
: “Se anche uno o due di questi bambini si dovesse appassionare alla musica, sarà un risultato. Vorrei farli uscire dalla playstation 3 e farli avvicinare ai concerti dal vivo”. 

VISIONINMUSICA da te.

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