JOVANOTTI – PESCI ROSSI A NIUIORC

wanna be starting something

Stavamo prendendo un tè giapponese,io mangiavo un dolce di noci a metà pomeriggio,nel caffè dentro a quella bella libreria dove andiamo a leggere ogni tanto.My wife guardava le news sul portatile connesso wireless e mi ha detto di getto “è morto michael jackson”.Fermo immagine,il tempo per un attimo si blocca perché succede così quando arrivano notizie del genere.Brividi.E’ morto Michael Jackson,la notizia più assurda del mondo e la più normale allo stesso tempo.”Era scritto” viene da pensare,nessuno lui per primo poteva immaginare Michael Jackson da vecchio,però fa effetto lo stesso.Dispiace,il mio primo pensiero è stato “mi dispiace” e il secondo è stato “mi dispiace davvero”.Il terzo è stato “che musica pazzesca che ha fatto”.Proprio perché era scritto dispiace di più perché una storia con un finale così prevedibile lascia un dispiacere amaro,ancora più amaro proprio perché ha dentro qualcosa di banale,e non si vorrebbe mai attribuire a una disgrazia elementi di banalità.E’ un dispiacere vuoto,un dispiacere silenzioso perché quando muore un musicista di così grande talento il silenzio che segue la notizia è fortissimo.La morte di un danzatore fa sembrare che il mondo si fermi.Se morisse Shiva,finirebbe l’universo.
Siamo usciti dalla libreria e la gente intorno a noi che affolla Soho a quell’ora parlava e si sentiva pronunciare “michalejackson” in mezzo alle frasi con varie cadenze da voci di ogni tipo e di ogni età.Il personaggio globale per eccellenza.La notizia girava a una velocità pazzesca,questo nome famosissimo,uno dei più famosi del mondo.Per un certo periodo sicuramente il più famoso,il più celebrato,quello che bastava guradarlo muoversi per provare un senso di libertà.
A Washington square dopo meno di un’ora c’erano già i ragzzi con i radioloni che siuonavano la sua musica intorno alla fontana.
Sono i nuovi pischelli di New York che sono pazzi degli anni ottanta,ricomprano le scarpe come quelle di quegli anni e sembra di essere tornati ai tempi di Keith Haring,del primo hip hop,di Basquiat,di Michael Jackson.Perchè niente muore si sa.
E’ morto Michael Jackson,ma pensa te…continuavamo a ripeterci senza dire altro guradando nel vuoto davanti a noi.Una presenza importante nella vita mia e di molti della mia generazione.Un talento impressionante.Per me,l’ho sempre detto,Thriller è il capolavoro dei capolavori,il long playing perfettissimo,la punta massima del pop del dopoguerra,per me più dei beatles e dei rolling stones,per me ,è chiaro,perché è la mia vita,la mia giovinezza,l’immaginario con il quale sono venuto su.Sono i gloriosi fantasmagorici anni ottanta senza utopie collettive ma con un tipo di individualismo sano,un tipo di individualismo che danza,non so se mi spiego.
Gli anni ottanta partono proprio con “WANNA BE STARTING SOMETHING” il cui testo dice “se vuoi cominciare qualcosa non devi fare altro che cominciare qualcosa…” perfetto,era quello che volevo sentirmi dire a quattordici anni,dopo un decennio in cui i nostri freatelli maggiori avevano fatto assemblee e dibattiti noi avevamo qualcuno che diceva danzando “se vuoi far partire qualcosa vai e falla partire” ed era convincente,era lui stesso una creazione,un work in progress umano,un prototipo.
“Wanna be starting something” io la posso sentire un miliardo di volte,mi fa impazzire .Quell’attacco,ta ta ta,quel tiro sempre uguale incessante,mi sembra sempre un miracolo,una cosa di una forza assoluta,per me uno dei pezzi più belli di ogni tempo per produzione e interpretazione (la canzone non c’è,la fai cantare a un’altro e non è nulla).
Michael Jackson è morto e suona strano vero?perchè la parola morto associata a un corpo così leggero,a una voce così perfetta non ci sta.Non muore uan cosa fatta di aria,fatta di puro movimento,un corpo che pareva non essere nemmeno nato,ma costruito a tavolino,un progetto.
Nessuno ha mai saputo cosa pensasse Michael Jackson e a me non è mai nemmeno interessato ma il fenomeno invece sì,mi è interessato e sono stato un fan e quando ha smesso di produrre cose del livello a cui ci aveva abituato con i suoi tre masterpieces (off the wall, la vetta di thriller e bad che era un po’ al di sotto ma sempre di altissimo livello) è subentrato un senso di tristezza e di vuoto che la sua morte arriva a confermare e non ad infrangere.
E’ stato uno dei più grandi talenti del nostro tempo,unico e solo nel panorama mondiale,fuori da ogni possibile catalogazione.
Pace all’anima sua.

June 26, 2009

stamattina

stamattina l’america si è svegliata inondata dalle immagini di Michael Jackson.Le sue canzoni sono ovunque,spezzoni dei suoi video a ripetizione infinita in tutte le tv come la più globale e la più pop delle opere di Andy Warhol.Era energia pura,e l’energia si trasforma ma non muore.Ero un grande fan di Jackson.E’ la più grande star della mia adolescenza e da dj ho suonato i suoi pezzi più di qualsiasi altra cosa,con Jackson si riempivano subito le piste e la gnete impazziva.Off the wall e thrillers sono due capolavori senza uguali nella storia della musica pop e dance.Un artsita dal talento immenso,un grande innovatore,Le sue canzoni e la sua icona sono tra le cose più importanti della storia dell’arte e del costume del 900.La sua morte mi addolora perchè è un pezzo della mia vita,del mio immaginario e sapere che quest’uomno che ha regalato così tanta gioia al mondo fosse un ragazzo triste pieno di porblemi fa male.

June 27, 2009

vale 100

Valentino ha vinto il suo centesimo gran premio.A me Vale fa un po’ l’effetto che mi fa Michael Jackson dei suoi video storici,mi fa danzare,mi potenzia l’anima,mi alleggerisce il cuore.Quando la domenica mi metto lì davanti alla TV o le volte che sono andato a vederlo girare dal vivo mi arriva un tipo di vibrazione musicale,poetica.Io come tanti sono cresciuto con il mito della moto,a partire dai motorini truccati fino alle grandi moto potentissime che ho posseduto senza mai essere stato un manico,perché ho puara di famri male.Lavorai come cameriere un’estate per comprarmi un motorino usato e l’estate dopo a 14 anni sverniciavo i mobili da un restauratore perché volevo la marmitta a espansione,le manopole gialle da motocross e altri accessori.Il vero fissato in casa mia è mio fratello Bernardo che lui invece è un vero manico che impenna qualsiasi tipo di mezzo a due ruote e in moto ha girato il mondo e la passione ci è stata trasemessa da uno zio che quando eravamo piccolissimi aveva una guzzi 750 sport e per noi era un eroe,lo zio Bruno.Comunqe Valentino è una storia che mi appassiona e oggi ha vinto il suo centesimo gran premio e mi inchino al suo genio indiscusso.Quando ha vinto il suo ottavo campionato del mondo abbiamo trovato un cane,un bastardino simpatico che acchiappa qualsiasi tipo di palla gli venga lanciata facendo derapate incredibili,e in onore di Vale e della sua vittoria lo abbiamo chiamato OTTO.Stiamo facendo posto per un nuovo amico…casomai.

altra storia

Forse Michael Jackson è l’ultima grande icona pop della storia di questo “genere”.L’ultima nel senso che dopo di lui non ce ne saranno più con quelle caratteristiche.Marylin,Elvis,Bob Marley per intenderci sul genere di “pop icon” che intendo.Michael è l’ultimo degli eroi analogici.Anche se la sua vita si è prolungata dentro all’epoca digitale la sua arte è stata tutta prodotta nel tempo di pirma e risponde a certe caratteristiche.Oggi la comunicazione è frammentata e lo sono anche i modelli di riferimento,che sono pezzi di pezzi di pezzi di qualcosa ma in sé non raccolgono un senso.Siamo nel tempo della perdita di senso,e questo ha delle conseguenze.Non sto dicendo che questo sia un male,non è questo il punto.Il punto è che di Michael Jackson esistono,se pur tante,un numero limitato di performances documentate e sempre attraverso il punto di vista del “produttore” mentre di una megastar di oggi (se ce ne sono) esistono infinite versioni tante quanti sono i punti di vista.Insomma non voglio mettermi in una disquisizione filosofica che già comincio a balbettare ma ho elementi per potere affermare che con al morte fisica di Jacko (perché la musica resta viva anzi se possibile si rafforza della sua assenza fisica) è finita anche l’epoca delle star di quel tipo tra le quali lui negli ultmi 30 anni è stata la più grande.La musica sta cambiando parecchio,me ne accorgo di passando del tempo in questa città che è il centro mondiale della musica ma non c’è bisogna di venire qui per accorgersi che il futuro è un’altra storia,sicuramente migliore perché il fuuturo ha comunque ragione anche quando sembra che ha torto,ma comunque un’altra storia.

la gente della notte di pomeriggio

Abbiamo provato un paio d’ore di pomeriggio al NUBLU e stasera suoneremo anche un tributo a Jacko con una nostra versione in italiano di WANNA BE STARTING SOMETHING con traduzione estemporanea.Il Nublu di pomeriggio è stropicciatissimo.Un posto del genere assorbe così tanta vita notturna che di giorno non lo riesci a riconoscere,in questo tipo di ambiente ci ho vissuto per una vita e conosco quell’odore e per me è molto evocativo.Quando facevo il dj spesso andavo al locale di pomeriggio a provare i dischi perché a casa non avevo i piatti e allora fraternizzavo con quelli delle pulizie e vedevo arrivare tutto il personale che preparava tutto per la notte e si facevano due chiacchere mentre ognuno allestiva la sua serata di lavoro.

July 1, 2009

aria

e’ venuto qui per un paio di giorninil grande capo della mia casa discografica italiana,la universal.E’ un appassionato di musica e abbiamo tirato tardi con un paio di buoni bicchieri e chiacchiere sul futuro del nostro mestiere,il mio e il suo.E’ chiaro che questa citta’ ti mette addosso un’elettricta’ che fa vedere tutti i bicchieri mezzi pieni.Anche se trovare un disco fisico e’ difficile perche’ i negozi di cd chiudono a effetto domino pero’ la quantita’ di musica che si sente in giro e’ impressionante,e’ una citta’ musicale,una delle piu’ musicali del mondo e questa e’ la buona notizia e su questa buona notizia va pensato il futuro.Ci sono alle orecchie delle persone una quantita’ cosi’ grande di cuffiette bianche che tra un po’ forse i bambini nasceranno giu’ “plugged” per sentire musica 24 ore al giorno.La morte di Jackson ha fatto piu’ effetto che se fosse morto Topolino o L’uomo ragno,una cosa che fa riflettere.C’e’ una cultura della musica che entra in tutte le cose.La prima cosa che i giornali vogliono sapere da un candidato alla presidenza del paese non e’ cosa fara’ per i lavoratori ma che playlist ha nel suo iPod.Puoi uscire ogni sera e scegliere tra cento conncerti diversi,molti senza nemmeno biglietto.Tira una bella aria nonostante tutto.Ne respiro ampie boccate.

dal sito www.soleluna.com

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