di Arnaldo Casali
E’ stato molto edificante, sabato 24 novembre, vedere l’intero Consiglio Comunale di Terni impegnato nella Colletta Alimentare; davvero commovente vedere maggioranza e opposizione unite per un’iniziativa benefica.
Mi è dispiaciuto molto, invece, non vedere nemmeno un esponente del Consiglio Comunale a Popoli e Religioni – Terni Film Festival, né quando abbiamo incontrato i ragazzi sbarcati dalla Diciotti né quando abbiamo creato una festa per conoscere i nigeriani che vivono a Terni.
E dire che era tutto gratis; e pieno di telecamere.
Ma la cosa, purtroppo, non mi stupisce: la beneficenza è trasversale e popolare. La beneficenza assolve e giustifica tutto e non ti costringe a prendere posizione. Per questo la beneficenza la fanno tutti: anche i ladri e i mafiosi, perché ti ripulisce la coscienza e anche l’immagine e non ti chiede un reale impegno.
Sembra assurdo, ma persino in tempi di crisi economica, è più facile mettere mano al portafoglio piuttosto che guardare negli occhi il diverso, piuttosto che mettere in discussione i propri pregiudizi.
Non ce l’ho con la Colletta alimentare, sia chiaro: ce l’ho, invece, con la logica della beneficenza, tanto più quando coinvolge i politici.
La logica della beneficenza è contraria all’educazione civica, all’impegno civile, alla giustizia sociale. Un politico non dovrebbe fare beneficenza: dovrebbe impegnarsi perché della beneficenza non ci sia bisogno.
Ho smesso di aderire a qualsiasi campagna benefica quando ho letto le dichiarazioni di un politico che giustificava il doppio stipendio (illegittimo) da parlamentare e da consigliere regionale, dicendo che uno dei due lo dava in beneficenza.
D’altra parte nel Vangelo c’è scritto: “Dà a chiunque ti chiede”. A chiunque: e io personalmente preferisco la zingara e il nigeriano al politico in casacca gialla.
P.S.
Tanti anni fa – credo almeno 16 – ho scritto questo articolo sulla Colletta Alimentare, che forse aiuterà a capire meglio la mia posizione.