VERITA' SCOMODE dell'Abbé Pierre

Chiese povere. Certo, occorrono luoghi di culto e di riunione; ma io dico: una volta tirate su le mura e il tetto, messe su le porte e le finestre, attaccateci un cartello che descriva tutte le rifiniture previste dagli architetti. Poi scriveteci sotto: «Ci impegniamo a realizzare tutto questo il giorno in cui non ci sarà una sola famiglia senza alloggio, cioè senza quel primo santuario che è l’abitazione di una famiglia».

Dio e la libertà. Ci siamo ingannati su Dio Eterno: ne abbiamo fatto una caricatura “a nostra immagine e somiglianza”. Poiché, quando un uomo è potente, diventa dominatore, noi abbiamo fatto dell’Onnipotente un dominatore. La verità è un’altra: essendo Amore ed anche Onnipotente, egli è l’Onnipotente prigioniero della libertà che ci ha donato, e rischia la propria gloria per rispetto dell’uomo. Solo Dio rispetta l’uomo fino a questo punto: Dio è creatore di libertà.

Il Vangelo dimenticato. Le maggiori disgrazie della Chiesa derivano dall’ingegnosità con cui i fedeli più benestanti si danno da fare per assicurare al proprio clero condizioni di vita abbastanza simili alle loro, per essere sicuri che intere pagine del Vangelo non vengano più lette.

Amore. Noi abbiamo tradotto il comandamento: «Amerai il prossimo tuo come te stesso» con: «Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te», che equivale a: «Non far male agli altri». Quale orrore! E’ come se due sposi, o due amici, si dicessero l’un l’altro: «Lo vedi bene che ti amo: infatti non ti sbatto a terra».

Credenti e non credenti. Cosa significa amare? Amare è essere fuori di sé, l’amore è uscire da sé stessi. Ecco perché da molto tempo ho preso l’abitudine di dire che la divisione fondamentale dell’umanità non è tra “coloro che credono” e “quelli che non credono”, ma tra “coloro che bastano a sé stessi” e “coloro che vivono in comunione”, tra coloro che distolgono lo sguardo davanti alla sofferenza degli altri e quelli che accettano di condividerla.

Guerra. Non so niente di economia, ma perché, quando sta per scoppiare la guerra del 1914 o quella del 1940, non si dice: «Non abbiamo soldi»? Perché è una guerra che mobilita tutti, anche i privilegiati. Ma appena si tratta dell’unica “bella guerra”, la guerra alla miseria, non si trova più un centesimo per combatterla! Perché? Perché nella “sporca guerra” (quella militare) il figlio del privilegiato è in pericolo alla pari dei beni del padre; invece, nella “bella guerra” (quella alla miseria) c’è in ballo soltanto il figlio della bidonville. Il figlio del signore perbene se ne frega.

Il preservativo. Il miglior preservativo è la fedeltà. Ma l’essere umano, inciampa, è fragile, deve proteggersi dal contagio e preservare gli altri; non deve aggiungere il delitto all’errore.

Le donne. Penso che, dal punto di vista teologico non vi siano argomenti fondati contro l’accesso delle donne al sacramento dell’Ordine, ma solo ragioni di convenienza, che riflettono gli schemi di pensiero sui quali si sono formati i nostri presuli.

Il celibato dei preti. Imponendo ancora una volta il celibato ai suoi ministri, la Chiesa, secondo me, commette un doppio errore: si priva di molte vere e indispensabili vocazioni e inoltre si rifà ad una regola che non è costante né nella Chiesa né nel Vangelo. Infatti San Pietro era sposato (Matteo, 8, 14).

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