Ve lo meritate Trump

di Arnaldo Casali
Io sono un grande fan di Andrea Purgatori e piuttosto ignorante quanto a politica americana: per questo ieri ho guardato con molto interesse la puntata di Atlantide dedicata a Donald Trump.
 
Purtroppo, però, su Trump  – dalla trasmissione di ieri – non ho imparato proprio niente. Quello che ho imparato, invece, è fino a che punto gli intellettuali di sinistra vivano ormai completamente alienati dalla realtà; ho imparato quanto anche un giornalista serio e autorevole sia pronto a mistificare la verità spingendosi fino alla demonizzazione più ridicola pur di sputtanare quello che considera un nemico.
 
Nessuna inchiesta, nessuna riflessione sulla situazione politica americana, nessun approfondimento. Niente nemmeno sullo sfidante del presidente in carica. Solo il ritratto di un mostro, uno stupratore razzista pronto a scatenare una guerra civile se perderà le elezioni.
 
Cosa ci ha insegnato la puntata di ieri di Atlantide? Solo che Trump è brutto e cattivo. Ma soprattutto, che Rula Jeberal  in grado di sparare idiozie senza il minimo ritegno. E’ arrivata a dire persino che il fenomeno “Me Too” è nato perché Trump è un puttaniere e un maschilista.
 
Maschilista perché, poi? Perché insulta le donne. Il fatto è che Trump non insulta solo le donne, insulta chiunque. Appena cinque minuti prima Purgatori ci ha mostrato il presidente che prende in giro Biden perché si è rifatto la faccia. Ma porca miseria: se io tratto bene gli uomini e insulto le donne, sono maschilista. Se tratto bene i bianchi e male i neri, sono razzista. Ma se insulto e tratto male tutti sono un cafone, un barbaro, una merda umana: ma non sono né razzista né sessista!
 
E’ arrivata a dire, la Jeberal, che le donne non voteranno Trump perché Trump è maschilista. E come le ha vinte, di grazia, le elezioni? Con i soli voti di uomini maschilisti e razzisti?
 
Altrettanto ridicola è la descrizione di Trump come il capo dei “suprematisti bianchi”, quando si sa benissimo che Trump prende i voti anche dai neri e dai messicani.
 
La foga di denigrare un politico (che peraltro non ha alcun bisogno di essere denigrato, per quanto è impresentabile) porta i suoi detrattori a dire tutto e il contrario di tutto, anziché chiedersi seriamente perché ha vinto e probabilmente vincerà ancora.
 
La riposta – per l’intellighenzia di sinistra – è sempre la stessa, per Trump come per Salvini: lo vota gente ignorante, razzista, analfabeta, primitiva. E’ da sempre così, per la sinistra italiana. Per questo ha sempre perso tutte le elezioni. Commentando, ogni volta, che siamo un paese di merda. 
Non hanno imparato niente dal fenomeno Berlusconi,  e lo dimostrano – appunto – per come parlano di Salvini e di Trump.
La spocchia, il complesso di superiorità, il sottile razzismo dei profeti del politicamente corretto  li porta ad essere sempre più alienati dalla realtà: non la capiscono e quindi la giudicano in modo sempre più rozzo, sempre più sprezzante. E – quel che è peggio – in modo sempre più autoreferenziale.

Ti costringono a solidarizzare con i peggiori politici che siano mai saliti sulla scena proprio perché vedi che non sono interessati a capire un fenomeno, ma solo a parlarne male.

Se la cantano e se la suonano tra di loro, tra loro che la pensano tutti alla stessa maniera, in modo da non rischiare sorprese, e allevano intellettuali da salotto a cui affidare il Sacro Verbo, azzerando qualsiasi dissenso o anche solo pensiero critico.

Non a caso, quando era vivo, denigravano anche Giovanni Falcone: uno che per combattere la mafia l’aveva studiata da vicino, anziché lasciarsi andare a  strumentalizzazioni politiche, come fanno invece buona parte dei profeti dell’antimafia di allora e di oggi. Che di quei salotti – non a caso – sono ospiti fissi.

Qui sotto trovate, al contrario, un’analisi molto interessante pubblicata dal Wall Street Journal.

The Amazing, Horrifying Age of Exaggeration 

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