SEAN PATRICK O’ MALLEY

Un papa irlandese. Un papa francescano. Un papa anti-pedofilia. Un papa blogger che comunica su twitter. Ma soprattutto, un papa cristiano.

Sembra quasi un sogno, la possibile elezione di Sean Patrick O’ Malley, classe 1944, arcivescovo di Boston. Forse davvero il vescovo di cui il mondo ha bisogno.

Nato a Lakewood in Ohio, nel giorno di San Pietro e Paolo in una famiglia irlandese, ha una formazione all’antica: entra in seminario a 12 anni e a 21 diventa frate cappuccino. Ordinato prete nel 1970, si trasferisce a Washington (dove viene nominato vicario foreneo dal cardinale Baum – l’unico cardinale, insieme Ratzinger, nominato da Paolo VI ad aver partecipato al Conclave del 2005) e tre anni dopo fonda un’organizzazione per l’assistenza umanitaria ai profughi e immigrati dell’America Latina.

Nel 1984 diventa vescovo coadiutore nelle Isole Vergini, nel 1985 succede come titolare e nel 1992 viene promosso vescovo di Fall River nel Massachussets. Nel 2002 viene trasferito a Palm Beach, in Florida ma appena un anno dopo – nel 2003 – viene promosso da Giovanni Paolo II arcivescovo di Boston, in sostituzione del famigerato Bernard Francis Law, costretto alle dimissioni a seguito dello scandalo sui preti pedofili.

Il compito di O’Malley è durissimo: deve far fronte alle denunce e ai risarcimenti chiesti dalle vittime della pedofilia che hanno indebitato la diocesi e restituire credibilità alla Chiesa. Una diocesi, peraltro, vastissima che conta ben 6 vescovi ausiliari (più di Roma!)

Per indennizzare le vittime, O’ Malley vende l’episcopio e va a vivere in una stanza del seminario. Nel 2006 viene creato cardinale da Benedetto XVI con il titolo di Santa Maria della Vittoria, la chiesa dove è custodita la celebra statua di santa Teresa di Bernini e in cui è ambientata una parte di “Angeli e demoni”. Nel 2010 viene inviato dal Papa in Irlanda proprio per far fronte al nuovo scadalo su abusi ai minori.

Prete all’antica, ma estremamente moderno e attivo nella comunicazione, ha riconquistato i fedeli di Boston con una serie di spot pubblicitari: ha un suo blog personale (http://www.cardinalseansblog.org/, aggiornato all’8 marzo) e un profilo twitter https://twitter.com/CardinalSean, dove ieri ha pubblicato l’omelia della messa celebrata a Roma e invitato a pregare per la scelta del nuovo papa).

Sempre sorridente, frate Sean – pur indossando anche l’abito cardinalizio – continua a vestire il semplice saio francescano.

Considerando che l’abito bianco del Papa – oggi cristalizzato – deriva in realtà da quello domenicano (che san Pio V volle mantenere, rifiutando lo sfarzo dei suoi predecessori) chissà che l’umile saio cappuccino non possa entrare in Vaticano.

Francesco proibì ai suoi frati la carriera ecclesiastica, eppure c’è da scommettere che anche lui sarebbe felice di avere un papa come Sean Patrick. E chissà, magari potrebbe diventare proprio papa Francesco I…

Una foto scattata da O’ Malley con il suo i-phone nella sala clementina del Vaticano, prima dell’ultimo saluto a Benedetto XVI. In mezzo ai cardinali l’arcivescovo Vincenzo Paglia, vescovo emerito di Terni e presidente del Pontificio Consiglio della famiglia. O’ Malley ha pubblicato la foto, insieme ad altre immagini del suo viaggio aRoma, nel suo blog Cardinal Sean.

    Questa voce è stata pubblicata in dossier. Contrassegna il permalink.

    I commenti sono chiusi.