ROCKETMAN

di Arnaldo Casali

Impossibile evitare il paragone con Bohemian Rhapsody, visto che l’autore è lo stesso: Dexter Fletcher, regista di questo film e produttore e co-regista dell’altro.

Come se non bastasse l’affinità tra le due operazioni (entrambi i film sono stati prodotti dai divi di cui raccontano la vita), la trama (rock, successo mondiale, droga e omosessualità negli anni ’70 – e persino la stessa figura del cinico manager-amante) e il legame tra i protagonisti (Elton John ha cantato con i Queen proprio Bohemian Rhapsody e The Show Must Go on al Tributo a Freddie Mercury del 1992).

Eppure tra i due film c’è una distanza abissale sotto il profilo qualitativo: il film sui Queen è una lussuosa e magniloquente autocelebrazione ad uso e consumo dei fan, mentre quello su Elton John è un’autentica opera d’arte. Vera e sincera.

Se sul fronte Queen abbiamo un gigantesco videoclip, Rocketman è un musical (e per quanto io possa odiare il genere, devo ammettere che è un musical bellissimo) ed è Cinema con la maiuscola: un’opera visionaria e spumeggiante, colorata e trascinante: a differenza di Bohemian Rhapsody non c’è bisogno di essere ammiratori di Elton John per apprezzarla, ma forse proprio per questo avrà meno successo.

Pur avendo coinvolto lo stesso protagonista (che ha persino scritto un brano nuovo per la colonna sonora) il film di Fletcher è spietato con Elton John, ritratto in tutte il suo narcisismo e la sua debolezza, ben lontano dal profilo agiografico di Freddie Mercury del film gemello e rivale.

Anche l’interprete, con buona pace dell’Oscar, sta tre metri sopra il suo collega: Rami Malek recita la parte di Freddie Mercury, Taron Egerton E’ Elton John.

A regalare ancora più verità a questo incredibile film, è il fatto che tutti i brani sono cantati dallo stesso Egerton (e dagli altri attori) e non da Elton John: una scelta completamente inedita nel panorama dei biopic musicali: se Lou Diamond Philips era stato “doppiato” dai Los Lobos per interpretare Richie Valens ne La bamba, e Jerry Lewis – lo stesso anno – aveva re-inciso tutti i suoi classici per regalare la sua voce a Dennis Quaid in Great Balls of Fire, Val Kilmer si era cimentato in alcuni vocalizzi per The Doors lasciando che per i brani completi ci si affidasse alle registrazioni originali, mentre in Bohemian Rhapsody per quel tipo di scene la voce dell’attore è stata rinforzata da un imitatore di Freddie Mercury.

Egerton invece, ha cantato e registrato l’intera colonna sonora, duettando con il suo personaggio nel brano inedito. Anche sul palco del Festival di Cannes a eseguire il brano che dà il titolo al film è stato l’attore, mentre il vero Elton John si è limitato ad accompagnarlo al pianoforte e ai cori.

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