Oscar Romero finalmente santo!

Il 14 ottobre 2018 papa Francesco proclamerà santo Oscar Romero, il vescovo di San Salvador ucciso nel 1980 dagli squadroni della morte del regime.

E’ un momento storico e uno degli atti più significativi del primo papa latinoamericano: si realizza il sogno di un intero continente, ma anche di tutti quelli che credono in una Chiesa schierata dalla parte dei deboli. Un sogno che anche noi, con Adesso  abbiamo inseguito per 19 anni.

Romero è infatti l’unico personaggio – insieme a M.K. Gandhi – a cui abbiamo dedicato per due volte la rubrica Profeti del Novecento, pubblicando nei nostri dossier anche contributi di firme come Ettore Masina,  Piero Sansonetti e Vincenzo Paglia.

Paglia, vescovo di Terni dal 2000 al 2012 e oggi Presidente della Pontificia Accademia per la vita – come postulatore della causa – è la persona che più si è impegnata per far superare, in Vaticano, le incomprensioni con Giovanni Paolo II e i troppi pregiudizi sull’arcivescovo additato come comunista dai suoi confratelli: quegli stessi che poi giocavano a tennis con i dittatori più sanguinari dell’America Latina.

La cosa singolare e significativa è che il principale oppositore di Romero, ovvero il cardinale colombiano Dario Castrillon Hoyos, è morto proprio il 18 maggio, il giorno prima dell’annuncio della canonizzazione di Romero da parte del papa.

Tra i vescovi più conservatori del Vaticano, Hoyos è stato artefice della riappacificazione con i lefevriani e il primo vescovo a celebrare la messa con rito tridentino, tra i principali oppositori delle riforme sulla gestione della pedofilia (riteneva che i preti pedofili non vadano denunciati ma “perdonati”), ha preso soldi dai narcotrafficanti per sostenere attività benefiche e ha persino incontrato Pablo Escobar (travestendosi da lattiaio e “costringendolo” a confessare i suoi peccati).

Significative coincidenze riguardano anche gli altri principali oppositori di Romero: uno era il cardinale Antonio Quarracino, che è stato il predecessore di Bergoglio come vescovo di Buenos Aires, mentre l’altro più agguerrito nemico di Romero, è stato Alfonso Lopez Trujillo, predecessore di Vincenzo Paglia come presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia.

L’AMORE E’ PIU’ FORTE DELLA MORTE di Vincenzo Paglia

 

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