NON E' COLPA SUA

La gioca tutta in difesa, la partita sul cinema, il sindaco Raffaelli durante la conferenza stampa della sesta edizione del festival “Cinema è/& lavoro”.


Inizia ricordando “emozionato” le polemiche seguite all’edizione dello scorso anno (incentrate sul presunto conflitto di interessi dell’assessore alla cultura) ed elogiando la “passione smodata” dei tre organizzatori della kermesse “che hanno tenuto botta anche nei momenti più pesanti”. Quando arrivano le domande dei giornalisti, però, si innervosisce. Si parte con la situazione del polo cinematografico ternano, e se gli studios di Papigno sono stati utilizzati l’ultima volta quasi un anno fa, secondo il primo cittadino “funzionano”. Poi, a giustificare il momento di stallo, chiama in causa il cambio di assetto societario di Cinecittà e la congiuntura negativa in cui trova il cinema italiano. D’altra parte, se oggi gli studios non portano niente, nemmeno – sottolinea – costano niente. I fondi per realizzarli sono arrivati dal produttore di “Pinocchio”, ricorda infatti il sindaco, che dimentica però gli ingenti investimenti sostenuti dal Comune nell’ex complesso industriale. Poi addossa proprio su “Pinocchio” la responsabilità del fallimento: “Non è certo colpa nostra se il kolossal con cui li avevamo inaugurati e che dovevano lanciarli a livello internazionale è stato un fiasco”. Eppure, prima dell’arrivo di Cinecittà, di produzioni, sia cinematografiche che televisive, a Papigno ne erano state realizzate tante. Quanto al piano industriale fantasma, quello con cui Cinecittà si impegna con il Comune a tenere occupato il complesso cinematografico per un certo numero di ore l’anno, il sindaco torna a dire che non si tratta affatto di un “fantasma” e promette, per l’ennesima volta, di renderlo pubblico.

Quando poi le domande vertono sulle presenze del festival, che l’anno scorso non erano state entusiasmanti, se Steve Della Casa fa autocritica (“Sicuramente c’è una fetta di pubblico che poteva essere interessato e che non siamo riusciti a coinvolgere”) il primo cittadino passa al contrattacco criticando la politica dei numeri: “Non abbiamo mai sposato la metodologia dei grandi eventi che portano folle oceaniche e non lasciano nulla”. “E l’attrazione turistica – incalza – la lasciamo agli eventi sportivi, come i campionati di Enduro o il memorial D’Aloja, che riempiono gli alberghi. Questo tipo di manifestazioni si inserisce invece in una crescita culturale del territorio”. E cita “Es.terni”, non mancando di polemizzare ancora una volta con le critiche all’ormai celebre ‘pipì sul palco’. Infine, visto che nessuno gliela fatta, la domanda che si aspettava se la fa da solo: “Signor, sindaco, ma lei è matto a parlare della tragedia della ThyssenKrupp proprio a Terni? Non crede che bisognerebbe essere più diplomatici?”. Impeccabile la risposta: “Questa è una città libera”.
(da Il Giornale dell’Umbria del 9 ottobre 2008)

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    Una risposta a NON E' COLPA SUA

    1. ARNALDOCASALI scrive:

      NON E’ COLPA SUA

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