L’ABC della Quarantena – fase D

di Eleonora Pellegrini

Devo dirlo con D: discreta difficoltà… daje!

Dispettoso Diadema-diciannove dilaga distribuendosi dappertutto. Danno di dimensioni difficilmente descrivibili: devastanti diagnosi, dovunque degenti decuplicati, drammaticamente decimati («dimenticatevi diritto di dolervi degnamente dei defunti»).
Dottori, distrutti, deplorano deprecabile deficit dotazioni.

Dovendo difenderci, decreti-diktat (dai dettagli difficili da decifrare) dicono: «Detergetevi, dategli di disinfettante. Dimorate dentro domicili! Divisi, distanziati! Davanti, dotatevi di dispositivi di difesa dal deleterio droplet». Dunque diventiamo detenuti domiciliari.

Deglutiti dai divani, diffidenti, dubbiosi, depressi dalla disoccupazione, divoriamo derrate (dimenticando diete dimagranti); disfatti dalla diuturna deriva domestica, divampano dibattiti, discutiamo di dati disomogenei, di dimissioni, di decessi, di decreti (deludenti? decisivi?), dubitiamo di divieti duri da digerire, denigriamo disubbidienti: “Deficienti! Delinquenti!”; docenti/discenti diventano diligenti discepoli della didattica digitale (dannata DAD… doveva durare dieci dì!).

Desideriamo divincolarci, deambulare, divertirci, dimenarci danzando, dovremmo disintossicarci dai display, dai download (desidererei droghe differenti); devoti di Dio desiderano domenicale dose divina.

Durata della detenzione? «Data da decidersi, dipende! Disposti dialogo» (dietro… deretano dolorante).
Domande: dopo? Decolleremo? Decadenza definitiva? Diventeremo diversi? Dipende dalle decisioni… del destino.

D.D.

(Deficienti devono desinare, danzare, divertirsi, dimostrare)

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