La rivoluzione di Francesco

di Arnaldo Casali

Laici al posto di vescovi e cardinali, studenti anziché teologi: la scelta di papa Francesco di affidare le meditazioni per la via Crucis del Venerdì santo agli allievi di un liceo classico di Roma è solo l’ultimo atto della rivoluzione attuata da Jorge Mario Bergoglio; che in cinque anni ha letteralmente sconvolto la Chiesa Cattolica, con una serie di gesti che mirano a purificarla ma che gli stanno  costando un’opposizione sempre più aspra in Vaticano.

La rivoluzione di Francesco, d’altra parte, finora non ha risparmiato nulla: iniziata con la ridefinizione del ruolo del Pontefice (dalla scelta radicale di povertà fino alla celebre frase «Chi sono io per giudicare gli omosessuali?») è passata attraverso atti liturgici come la lavanda dei piedi a donne, carcerati e islamici, la riabilitazione di personaggi come Oscar Romero (presto proclamato santo dopo quarant’anni di ostracismo da parte delle gerarchie cattoliche), e – soprattutto – l’apertura ai divorziati, che ha portato a un’aperta ribellione di alcuni cardinali; tanto che non manca chi invoca addirittura uno scisma che riporti Benedetto XVI sul soglio di Pietro. Una frattura che appare più vicina dopo gli ultimi casi che hanno rinfocolato le polemiche dentro e fuori le Mura Leonine, ovvero la «censura» del predecessore e la presunta intervista di Eugenio Scalfari in cui il papa avrebbe «abolito» l’inferno e messo in discussione l’immortalità dell’anima.

Presentando una collana di volumi dedicati alla teologia di papa Francesco, il Prefetto per la comunicazione Dario Edoardo Viganò ha citato infatti una lettera privata che gli aveva scritto il papa emerito, riportando però solo le parole più generose di Ratzinger nei confronti del suo successore e omettendo di dare conto della forte disapprovazione per l’operazione stessa, in cui sono stati coinvolti alcuni suoi vecchi nemici. Il caso ha provocato le dimissioni di quello che era  forse il più stretto collaboratore di Bergoglio, avanzando dubbi sulle responsabilità dello stesso papa nell’operazione. Altrettanto imbarazzante, per la Curia, è stato il colloquio amichevole tra il fondatore di Repubblica e il Papa, avvenuto in occasione della Pasqua, di cui Scalfari ha dato conto in un articolo in cui afferma che secondo Bergoglio non esiste l’inferno e le anime cattive muoiono per sempre. Come accaduto in passato, la smentita da parte del Vaticano è stata solo parziale: pur precisando che i virgolettati attribuiti al Pontefice non vanno presi alla lettera, nulla è stato negato riguardo ai contenuti dell’articolo, creando ulteriori polemiche da parte degli oppositori del papa gesuita, che rischia di trovarsi sempre più solo nella sua opera di riforma della Chiesa.

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