LA PIOGGIA PRIMA CHE CADA


Si sente ovunque, è nell’aria. Non è detto che piova. È nell’aria qualcosa che non è ancora accaduto. Non importa se pioverà o no, è quel che viene prima. La forza della pioggia prima che cada, la forza del semplice fatto di avere fame.

“Se è essenziale per noi tutti mangiare subito, è per noi ancora più essenziale non dissipare nell’unica preoccupazione di mangiare subito la forza del semplice fatto di avere fame”. (A.A.)

òspite    [‘ɔspite] agg., s.m. e f.; smchi accoglie in casa sua una persona; la persona accolta in casa d’altri. Svarnet ha cercato per Dimora Fragile una non fissa dimora: durante il mese di Settembre Svarnet sarà ospite di Terni, Terni sarà ospite di Svarnet. “Via Garibaldi 21, Maria Gregorio, Clara Morgantini, Via Lungo Nera 3, Via A. Portelli 6, Lilia Del Prete, P.zza della Repubblica, Massimiliano Sinistri, Corso del Popolo, Mauro Austeri, Manuela Agostini, Paolo e Mario Rossi, assieme all’ombra dei tavolini del caffè Ricchi, all’arancione dell’insegna di Leo, al rosa antico di Radio Galileo, alla frutta sulle vie del centro, all’odore indiano del ristorante indiano, alle bici sciolte appoggiate al muro fuori della biblioteca… Tutto ciò e molto meno, tutto ciò e poco di più è già la pioggia prima che cada. Tutto ciò prepara il terreno, fischietta in strada, proietta ombre. Tutto ciò arriva (da lontano) ed è già qui. Tutto ciò dorme e mangia ovunque. Tutto ciò non è mai iniziato, non è mai finito. Noi solo vorremo seguire il filo, misurare il passo con le vostre scarpe”.

Processo come raffineria dell’esperienza. Altrove è in viaggio. L’altrove consapevole del processo si pone in ascolto delle storie, ne scrive altre; non è una mano sola a scrivere. Alla fine –è l’inizio?- avremo tra le mani un nuovo libro sconfinato, la cui forma visiva sarà un riflesso della sua forma vivente.

 

SVARNET

Svarnet è una parola inventata di un linguaggio inventato di un nuovo mondo. Le sirene di mare e di terra ci chiamano ad un’altra identità.

“Quanto più da vicino si guarda una parola, tanto più lontano essa guarda”

K.Krauss- Come quando metti tra le labbra una parola e la ripeti e la risenti e la ridici in continuazione, sino a perderne il senso, sino a sentirvi affacciare qualcos’altro. Il teatro non esclude nulla, non è una categoria o, se lo è, la sua forza sembra stare nel suo essere aperto, nel trasformare in com-prendere quel che è stato prima trasgressione. La linea di ogni definizione si rompe continuamente, e dall’interno, sino a sgretolare poltrona e palcoscenico, sino a sgretolare l’edificio stesso del teatro, sino alla performance, alla Body-art, all’arte comportamentale, alla public-art. ecc. Sino a che, riazzerando, niente sembra escluso e stabilito, e importante e possibile diventa non definire, ma com-prendere: prendere con sé senza spiegare. Vale a dire essere qui. Ma Coincidere con sé, è cosa che va nutrita continuamente e in quella specie di lucido stato di allerta che in teatro spesso viene chiamato presenza, sottolineando come stato artistico equivalga a stato di presenza.

Svarnet è nato nell’Ottobre 2002 partendo con una formazione base di cinque elementi tutti provenienti da un’esperienza teatrale comune. I muri del teatro sono caduti, ogni ruolo si è smontato, l’identità prendendo corpo, ha perso i confini. Il rapporto con lo spazio, con l’oggetto, col mondo: nel corso del tragitto, Svarnet è divenuta identità multipla in ricerca.


CHI è SVARNET

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