La Chiesa e gli anticoncezionali

di Arnaldo Casali

In questi giorni “Avvenire” sta pubblicando i testi di Giovanni Paolo I a favore della pillola e degli anticoncezionali.

Ho una grandissima stima del direttore Marco Tarquinio (che peraltro è nato ad Assisi – buon sangue non mente!) ma credo che tutto questo non sarebbe stato possibile senza papa Francesco. Non a caso i media cattolici reazionari hanno iniziato già da tempo una campagna contro una paventata revisione della “Humanae Vitae” in occasione del suo cinquantesimo anniversario.

Si tratta della discussa enciclica con cui Paolo VI condannò “definitivamente” l’uso degli anticoncezionali, contro il parere – da lui stesso richiesto – della maggior parte dei vescovi del mondo. Si è trattato probabilmente del più clamoroso errore compiuto dal “papa del dubbio” che sollevò sin da subito critiche asprissime da parte di molti vescovi e cardinali, oltre che dal mondo laico.

Clamoroso errore di un uomo santo (in ogni senso, visto che sarà canonizzato a breve) perché ha di fatto avviato l’era della grande ipocrisia nel mondo cattolico, con conseguenze disastrose anche sul piano sociale e sanitario: basti pensare ai danni che la condanna degli anticoncezionali ha fatto nella prevenzione dell’Aids e della involontaria delegittimazione della lotta alla cultura dell’aborto, visto che pillola anticoncezionale, la pillola del giorno dopo e la pillola abortiva sono finite tutte nello stesso calderone.

Io vorrei sapere quanti cattolici oggi evitino davvero l’utilizzo degli anticoncezionali nei rapporti sessuali.

Cinquant’anni fa la condanna – da parte del Papa – rappresentò un autentico dramma per tanti fedeli. Oggi penso che la massima parte di essi non si ponga nemmeno il problema.

Al di là del fatto, poi, che proprio questo divario tra la teoria e la pratica ha allontanato molta gente dalla Chiesa o ha creato il fenomeno dei “cattolici fai da te”: visto che essere davvero fedeli agli insegnamenti della Chiesa è praticamente impossibile, la gente si sente autorizzata a definirsi cattolica anche se li ignora tutti o si sceglie quelli più comodi.

Io personalmente sono cresciuto abbastanza fedele ai valori cattolici sulla morale sessuale da credere nella verginità prematrimoniale ma quello degli anticoncezionali è un problema che non mi sono mai nemmeno posto perché è – semplicemente – assurdo, dal momento che lo stesso Concilio Vaticano II ha superato la visione tradizionale dei rapporti finalizzati esclusivamente alla procreazione, introducendo l’idea che il sesso serva anche ad uno scambio di amore.

Invece per cinquant’anni si è continuato a dire che gli anticoncezionali non vanno usati, anziché – magari – cercare di far capire il valore della fedeltà.

Così abbiamo anche sposi cattolicissimi che si tradiscono amabilmente o se ne vanno di casa alla prima sbandata, né mancano preti sfascia famiglie e figure di spicco del mondo della Chiesa che usano la Sacra Rota per “ripulire” un divorzio. La mia idea, quindi, è che sugli anticoncezionali la linea dei cattolici tradizionalisti sia esattamente quella che hanno sull’omosessualità e sui divorziati: ipocrisia allo stato puro.

D’altra parte non è certo un caso se il principale nemico delle riforme di papa Francesco è proprio la lobby gay del Vaticano: cardinali, vescovi, preti e laici omosessuali che usano la sessualità come strumento di potere esattamente come avviene nel mondo dello spettacolo, continuando – in pubblico – a fare propaganda omofobica e sessuofoba.

Con tutte le ripercussioni politiche del caso: basti pensare che il ministero della famiglia è stato istituito da un leader politico che di famiglie ne ha tre, con due figli nati da due donne diverse e che attualmente sta con una modella. Insomma l’imposizione di valori che non valgono nulla ha finito per distruggere anche quelli che sono i valori fondanti del cristianesimo.

D’altra parte per essere cristiani il Vangelo bisognerebbe leggerlo e prenderlo sul serio, cosa rarissima tra i cattolici. “Guai a voi perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo. E guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!”

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