#IOAPRO1501, il nostro assalto al Campidoglio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Arnaldo Casali  

Solo io vedo nel movimento #IOAPRO1501 una certa assonanza con l’assalto del Campidoglio?

E voi, voi che avete capito tutto, voi che sapete sempre fare due più due, voi che scovate tutti i complotti e le cospirazioni, non trovate che sia una straordinaria coincidenza il fatto che nello stesso giorno in cui il Governo va a caccia di “responsabili”, si scateni la rivolta degli irresponsabili che vogliono aprire tutto come Duccio Patanè, e smarmellare l’Italia?

Pensate davvero che si possa rispondere ad un governo inadeguato con l’anarchia, mescolando la legittima esasperazione al negazionismo e a strumentalizzazioni politiche?

Sia chiara una cosa: anche io credo che il modo con cui il governo Conte sta gestendo la pandemia sia idiota, demenziale, totalmente insensato, ma questo non giustifica – non può in alcun modo giustificare – la legge della giungla, il far west, questa assurda irresponsabile e totalmente idiota presunta autogestione.

Parlare di disobbedienza civile e citare persino Gandhi, poi, sarebbe comico se non fosse tragico: la disobbedienza civile la fanno quelli che depongono le armi e rifiutano di sparare, non quelli che saccheggiano i negozi di armi e le imbracciano perché non si sentono difesi dallo Stato.

Il Covid-19 è pericoloso, uccide. Esattamente come un’arma. Se non lo sa gestire nemmeno il Governo, per quale motivo dovremmo pensare di saperlo gestire noi?

Peraltro se c’è una lezione che (non) abbiamo imparato da questa pandemia, è siamo un popolo a cui manca completamente il buon senso, quindi pensare che i ristoratori e i loro clienti possano gestire da soli l’emergenza sanitaria è pura follia.

Questo non toglie che la rabbia e l’esasperazione siano pienamente condivisibili e che alcuni provvedimenti assurdi e deleteri (come il divieto di asporto alle 18) vadano combattuti energicamente.

E’ vergognoso che il Governo abbia passato questi mesi a distribuire soldi agli smanettoni (vedi reddito di cittadinanza, bonus mobilità, cashback) anziché sostenere chi ha perso lavoro.

Ma lo ripeto: l’anarchia e l’autogestione non possono essere la risposta. Di seguito due post pubblicati da ristoratori che hanno scelto di non aderire a questa #IOAPRO1501

Il Ceppo Ristorante Cocktail Club di Pistoia in Toscana

In molti ci state segnalando l’iniziativa #ioapro1501 che ha promosso, attraverso i social, l’apertura dei locali, a partire da venerdì 15 gennaio, oltre gli orari consentiti dai provvedimenti governativi. I consensi, nelle ultime ore, stanno crescendo a macchia d’olio su tutto il territorio nazionale.

Questo è il nostro pensiero a riguardo.

Noi abbiamo deciso di NON ADERIRE a questa protesta. E non perché non siamo in grande difficoltà, o perché non siamo solidali con tutti i nostri colleghi, anzi. Noi non apriremo proprio per la ragione opposta.

Perché siamo una categoria non rappresentata se non da noi stessi!

Perché se lo Stato adotta una legge, noi la rispettiamo, pretendendo però ristori adeguati alle nostre perdite di fatturato dovute ad una chiusura forzata;

Perché non vogliamo passare dalla ragione al torto (eh sì, perché di ragione ne abbiamo da vendere!) e non vogliamo fornire nessun appiglio a chicchessia per criticarci;

Perché noi abbiamo sempre seguito tutte le regole che ci hanno imposto:

Abbiamo sanificato;

Abbiamo speso migliaia di euro per adeguamenti in procedure anti covid, protocolli di sicurezza, modifiche del piano di autocontrollo, aggiornamento del DVR, dispositivi di protezione, guanti, mascherine, gel sanificanti, spray disinfettanti, menù plastificati, QRcode, piattaforme per ordini online per asporto e delivery;

Abbiamo ridotto ad 1/3 la capienza già esigua della nostra sala, rispettando e misurando costantemente i distanziamenti imposti (di 2m, poi 1,80m, poi 1,50m, infine 1m);

Abbiamo fatto firmare autocertificazioni a tutti, compreso chi veniva a bere solo un aperitivo, tenendo i dati, come richiesto, 14gg e, per cercare di non incorrere in violazioni della privacy, ci siamo avvalsi di un parere legale;

Abbiamo chiuso quando ci hanno detto di chiudere e abbiamo aperto quando ci hanno detto di aprire;

Abbiamo creato dal nulla un servizio di asporto e consegna a domicilio realizzando menù dedicati, un sito di ordinazione online dotato di un sistema di pagamento sicuro e contactless, riadattando una proposta di cucina espressa e adeguandola all’asporto pur mantenendo i nostri standard qualitativi.

NOI ANDIAMO AVANTI A TESTA ALTA FIERI DI CIÒ CHE SIAMO RIUSCITI A FARE!

Noi non forniremo un ulteriore pretesto per farci dare degli untori a chi, di fatto, lo ha già fatto demonizzando un intero comparto come responsabile, insieme ad altri, della diffusione del virus.

Noi non daremo alle autorità la possibilità di farci fare una multa, mettendo a rischio la sospensione delle nostre licenze e, cosa ancor più grave, esponendo allo stesso rischio i nostri clienti.

Per tutte queste ragioni, a tutela dei nostri clienti, dei nostri dipendenti e del nostro lavoro, noi NON APRIREMO per protesta, ma lotteremo affinché ci venga riconosciuto il diritto di poter lavorare in sicurezza, nel rispetto della salute di tutti. In un periodo storico in cui la politica non ci rappresenta più, dove tutto è in vendita e tutto è massificazione, NOI NON VENDEREMO LA NOSTRA DIGNITÀ!

Non è la ragione che ci dà una guida morale, è la sensibilità.

Lo Sfizio di Matteo di Zero Branco in Veneto 

La situazione non è affatto facile e qualcosa deve smuoversi perchè così è davvero difficile rimanere in piedi…. Ho deciso però che il 15/01 non aderirò a #ioapro, non perchè non concordi sul fatto che le cose così non possono andare avanti perché lo Stato deve aiutare noi e tutte le altre attività che ormai da troppi mesi soffrono. Qualche attività è messa pure peggio di noi tipo: palestre, cinema, teatri…l’elenco è lungo, troppo lungo!

Concordo sul fatto che lo Stato debba sostenere tutte le attività in sofferenza o che stanno proprio morendo….

Non aprirò al pubblico perché non mi posso permettere eventuale sanzione e chiusura di più giorni. Piuttosto di pagare sanzione ho la responsabilità verso i miei dipendenti che voglio e devo pagare regolarmente! Inoltre non voglio rischiare che i miei clienti vengano sanzionati! La situazione sanitaria è ancora complessa, troppo complessa! Gli ospedali in zona nostra sono in criticità e lì ci sono persone che combattono per sopravvivere e personale allo stremo…a loro tutto il mio rispetto! Ancora una volta voglio rispettare le regole per proteggere i miei dipendenti e i miei clienti. Per me è un dovere!

Ho e abbiamo sempre rispettato i DPCM e ordinanze varie e continueremo a farlo anche il 15/01. Apriremo al pubblico quando sarà possibile, quando sarà sicuro, quando non si correranno più grandi rischi. Siamo pronti ad aprire rispettando le regole nonappena ci sarà permesso….e ovviamente non vediamo l’ora! Nel frattempo facciamo tutti del nostro meglio per stare attenti anche nelle piccole cose! Serve la collaborazione di tutti per uscirne…

Ricordatevi di noi!  

Siamo sempre aperti sia a pranzo che a cena con servizio di asporto. Arriverà anche il giorno in cui torneremo ad abbracciarci e a brindare senza mascherine

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