Il destino della mia bici cinque stelle

di Arnaldo Casali

Questa è la mia bicicletta. Ma è anche una perfetta sintesi della storia del MoVimento 5 Stelle

L’ho comprata nel 2012 e tre anni dopo – nel 2015 – è stata trasformata in una bicicletta elettrica da un giovanissimo attivista ternano del Movimento.

Alessandro, poco più che ventenne, aveva lavorato da un calzolaio e in una ciclofficina e aveva un sogno: elettrificare tutte le biciclette di Terni.

Ho sposato il suo sogno e gli ho fatto elettrificare la mia Bianchi. Credo sia stata la prima o la seconda che ha fatto, di tre-quattro in tutto.

Il suo entusiasmo era tanto che su di lui scrissi anche un ampio servizio sul Giornale dell’Umbria: il ragazzo e il suo sogno di mobilità sostenibile.

Per trasformare la mia Bianchi in una bici elettrica mi fece spendere 400 euro: meno della più scarsa delle bici a pedalata assistita che trovi al supermercato, e con una batteria – che a suo dire – durava dieci volte di più.

Non ha mai funzionato. Mai. Non credo di essere riuscito ad utilizzarla per più di un mese consecutivo: o si bucava la ruota in cui aveva messo il motore o si bruciavano le guarnizioni, o si staccavano i fili. Ogni volta lo chiamavo e lui me la riparava, completamente gratis.

Non mi ha mai chiesto un euro di manutenzione, per quanto era di sua competenza: dovevo solo sorbirmi pipponi grillini sul reddito di cittadinanza e altro.

Non so che fine abbia fatto: mi ha cancellato da facebook quando ho votato sì al Referendum. Eh, quelli erano tempi in cui la Costituzione non bisognava toccarla. Adesso invece credo proprio che faccia propaganda per il contrario. Di sicuro da anni non si occupa più di biciclette.

Quando è sparito nel nulla ho girato varie officine per cercare di far riparare la mia bicicletta, inutilmente: non è omologata – mi hanno detto – non ci sono i pezzi di ricambio, non si può toccare. Insomma, è da buttare.

Ed è un vero peccato, perché era fichissima, la mia bicicletta grillina: andava molto più veloce di qualsiasi bicicletta e pedalata assistita. Sarebbe stata davvero una super-bici, se solo avesse mai funzionato.

Il problema è che la super-bici era un’utopia. Il problema è che mettere il motore su una bicicletta normale è come mettere le corde di metallo su una chitarra classica: non la trasformi una chitarra acustica più economica: semplicemente la distruggi.

Così, dopo cinque anni, sono andato in un negozio di biciclette, ho comprato una bici a pedalata assistita e fatto ri-trasformare la mia Bianchi in una bicicletta normale, che adesso funziona benissimo.

La storia della mia bici grillina è la storia del Movimento 5 Stelle: fatta di ideali, di sogni, di grandi ambizioni, di presunzione, di conti fatti senza l’oste, di promesse non mantenute non per malafede ma per incompetenza.

Me lo ricorderò, quando andrò a votare per questo referendum che vuole “elettrificare” il Parlamento.

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