FURIO MISELLI SHOW

Furio Miselli Sciò - 5 da te.

Nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio 1896 un certo Furio Miselli, di ventotto anni di età, uscì di città da Porta Romana insieme a tre amici: Pietro Ronconi, Alessandro Turreni, Giuseppe Trinchi. Il quartetto portava con sé un violoncello a tre corde, un cembalo e un bombardino. Turrenti alzava un ramo fiorito. I quattro fecero la prima tappa sotto casa di Luigittu lu pellenfò, un loro compare, in località Forafemmine: suonarono e Turreni cantò:  “Affaccete chè maggiu è rivinutu de centu e più culuri s’à ‘nfioccatu. E niu venemo a dji lu salutu”.

E’ il racconto del primo Cantamaggio, nelle parole dello storico ternano Pompeo De Angelis, autore di un volume su Furio Miselli pubblicato nel 2000 dall’Istess e che martedì pomeriggio si è trasformato in un vero e proprio “show” andato in scena al Cenacolo San Marco.

Non una semplice rievocazione storico-culturale, ma un autentico spettacolo con musica, racconti e poesia che sarà pubblicato in dvd e trasmesso integralmente da Radio Tna domenica 24 maggio alle 22.30.

Ad affiancare i racconti di De Angelis sulla Terni di fine Ottocento e quella degli anni ‘20 del Novecento (quando il Cantamaggio, da iniziativa episodica, diventa una manifestazione annuale), le poesie dello stesso Miselli declamate da Alfio Vantaggi e le più celebri stornellate del Cantamaggio riproposte dal cantante Salvatore Grasso e il fisarmonicista Remo Scorsolini. Una cavalcata attraverso cinquant’anni della storia della città, da quel primo Cantamaggio (quando Terni contava appena 30mila abitanti, di cui 19mila residenti nel centro storico) al 1948, anno in cui muore Miselli, passando attraverso l’avvento del fascismo, la crisi delle acciaierie e la nascita della rivista satirica “Sborbottu” sulle note della trascinante melodia “San Francesco” intonata dalla platea gremitissima del Cenacolo. E a chiusura, una proposta: quella di organizzare, l’8 giugno, una messa in ricordo di Miselli sulla sua tomba, nel cimitero di Ferentillo in occasione dell’anniversario della morte.

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