Fatima, La Salette e Medjugorje

di Arnaldo Casali

“Le presunte apparizioni di Medjugorje appartengono alla sfera privata. Io personalmente sono più ‘cattivo’, preferisco la Madonna madre, che non la Madonna capo di ufficio telegrafico che tutti i giorni invia un messaggio alla tal’ora. Questa non è la mamma di Gesù. E queste presunte apparizioni non hanno tanto valore, questo lo dico come opinione personale, ma è chiaro che chi pensa che la Madonna dice: venite domani a tal’ora che dirò un messaggio a quel veggente… no”.

Sono arrivato a Notre Dame de La Salette proprio il giorno dell’anniversario delle apparizioni di Fatima, quando papa Francesco ha proclamato santi due dei tre pastorelli portoghesi.
Durante la conferenza stampa in aereo Francesco ha espresso – ancora una volta – la sua opinione sulle apparizioni di Medjugorje. Non è un decreto formale del Vaticano, ma il Papa sa bene di essere la guida dei cattolici e non ha lasciato spazio ad alcuna ambiguità.

Ha chiarito dunque, che se le prime apparizioni di quasi quarant’anni fa, vanno ancora investigate, non c’è alcun dubbio sul fatto che quelle attuali siano frutto del fanatismo dei veggenti.

E non c’è niente di nuovo in questo: non tutti i veggenti sono diventati santi come Giacinta, Francisco e Bernardette.

Qui a La Salette c’è stata la prima delle apparizioni mariane moderne, il 18 settembre 1846, 12 anni prima di Lourdes, quando la Madonna si rivelò a due pastorelli chiamati Maxim e Melanie.

Se le apparizioni furono subito riconosciute dalla Chiesa, che ha costruito il bellissimo santuario dove mi trovo ora, i due pastorelli hanno avuto destini assai poco gloriosi, che per certi versi ricordano quelli dei veggenti di Medjugorie. Entrambi cercarono infatti si “svoltare” con quelle apparizioni, chi sotto il profilo economico, chi sotto quello religioso, entrambi fallendo.

Melanie, infatti, ha girato tante congregazioni religiose ed è morta con fama di “cazzara” perché dopo il successo dell’apparizione a La Salette ne inventò molte altre, palesemente false. Maxim, l’altro pastorello a cui era apparsa la Madonna, aprì una distilleria e e brevettò il liquore “La Salettina” (tuttora prodotto e venduto nella sua casa). Nelle pubblicità c’era scritto “il liquore del pastorello che ha visto la Madonna”. E’ morto povero e alcolizzato.

Che le apparizioni mariane diano diventino un affare, anche per gli stessi veggenti, o facciano esplodere manie di grandezza non è quindi una novità. Essendo stato sia a Fatima che a La Salette che a Medjugorje devo dire però che ciò che conta sono i frutti: Devo ammettere che a Medjugorje – insieme alla preghiera – ho visto tanta fame di effetti speciali, mentre qui a La Salette vedo spiritualità e cultura. Le apparizioni sono riconosciute dalla Chiesa ma storicizzate: nessuno viene qui sperando di vedere la Madonna, nessuno cerca miracoli. Il miracolo è l’aria che si respira in questo luogo, la fraternità che si instaura tra persone di nazionalità e culture diverse. Un Papa non criticherà mai la preghiera e la fraternità, mentre la ricerca del miracolo a tutti i costi, quella sì, fa bene a condannarla.

MEDJUGORJIE SENZA EFFETTI SPECIALI

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