DIBATTITO PUBBLICO SUL TEATRO DI TERNI

Il teatro comunale di Terni “Giuseppe Verdi” è chiuso da quasi due anni. Nessuno sa quando riaprirà ma – soprattutto – nessuno sa come riaprirà.

Conclusa la lunga gestione privata del dopoguerra, il teatro di Terni – dopo aver aspettato per anni gli annunciati restauri – ha iniziato a cadere letteralmente a pezzi, costringendo l’amministrazione comunale alla chiusura.

Per quasi due anni su tempi, progetti, lavori, prospettive ha regnato il più assoluto silenzio. Poi, il dibattito iniziato sugli organi di stampa e proseguito anche su Facebook, ha evidenziato differenze di vedute e profonde contraddizioni anche all’interno della stessa amministrazione comunale.

In breve, l’assessorato ai lavori pubblici ha avviato un progetto di ristrutturazione non condiviso né con gli addetti ai lavori e i fruitori del teatro, né con le altre istituzioni cittadine e nemmeno con lo stesso assessorato alla cultura del Comune.

Il progetto perseguito dall’assessore Ricci e dal suo staff è, sostanzialmente, quello di mettere in sicurezza il teatro Verdi con un budget di circa 3 milioni di euro stanziato da Comune e Regione, mantenendo l’attuale impianto architettonico e riducendo i posti da 1200 a circa 670.

Sul fronte opposto a Ricci la proposta – sostenuta dalla Fondazione Carit ma anche da illustri architetti e artisti ternani – di riportare il Verdi al suo aspetto originario, ovvero quello di teatro all’italiana con palchetti e decorazioni, recuperando il progetto originale dell’architetto Poletti e puntando sul reperimento di risorse private per coprire i costi che si aggirerebbero intorno ai 15 milioni di euro.

In mezzo, i tanti che vorrebbero semplicemente un teatro bello e funzionale, che possa garantire una capienza di almeno 1000 posti permettendo di ospitare eventi di rilievo e diventando così, oltre che un orgoglio della città, anche una risorsa economica e culturale.

A seguito dell’intenso dibattito che si è sviluppato sin dallo scorso inverno, l’assessore Ricci e il sindaco Di Girolamo si sono detti favorevoli ad un percorso “partecipato” che coinvolga i cittadini, gli addetti ai lavori, gli architetti, gli artisti e i fruitori del teatro.

Ad oggi, però, di questa “partecipazione” non si vede nemmeno l’ombra: Ricci ha continuato ad incontrare privatamente e informalmente i rappresentanti di alcune realtà culturali della città senza informare nemmeno la giunta, e a procedere nel suo progetto che continua a restare “blindato”.

Per questo l’associazione “Adesso” ha pensato di fornire all’assessore Ricci e alla città l’occasione per un reale confronto pubblico sull’argomento, aperto al contributo di tutti.

Lo farà con il programma “Adesso in onda” prodotto e trasmesso da TeleTerni.

L’ultima puntata del programma – che va in onda su internet e sul digitale terrestre  il lunedì alle 20.50, il martedì alle 16, il giovedì alle 10.25 e la domenica alle 14 – sarà infatti dedicata proprio al dibattito sul futuro del teatro Verdi.

Il programma – a cui è stato invitato l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Terni Silvano Ricci – vedrà gli interventi sull’argomento del sindaco Leopoldo Di Girolamo, l’assessore Simone Guerra, l’architetto Paolo Leonelli, il direttore dell’Istess Stefania Parisi, la musicologa Manuela Canali, l’attrice Marzia Ubaldi, la pianista Silvia Alunni, il critico musicale Piero Rattalino, il direttore d’orchestra Carlo Palleschi, la cantante Lucilla Galeazzi, il regista Oreste Crisostomi, oltre che tanti altri cittadini ternani.

Chiunque vorrà dire la sua potrà intervenire al programma inviando un messaggio o un videomessaggio alla casella di posta elettronica [email protected] o lasciando un commento sui blog di “Adesso” (www.reteblu.org),  twitter (#teatroverdi) o facebook (www.facebook.com/adessoinonda).

I videomessaggi vanno inviati entro giovedì 5 luglio, i messaggi entro lunedì 9 luglio.

La puntata (trasmessa in prima visione lunedì 16 luglio) sarà pubblicata integralmente online su youtube e sul blog di “Adesso in onda” (www.reteblu.org) dove potranno continuare ad essere lasciati messaggi per successivi programmi che verranno dedicati all’argomento in radio, tv e internet.

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