Convegno di teologia morale: “Accogliere omosessuali e coppie non sposate”

“Dobbiamo integrare le persone che si trovano nelle situazioni più complesse. La morale familiare, per papa Francesco è una pedagogia della traiettoria”.

Lo ha detto Philippe Bordeyne, preside del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II, intervenendo al convegno internazionale di Teologia Morale in corso alla Pontificia Università Gregoriana sul tema Pratiche pastorali, esperienza di vita e tologia morale. “Amoris Laetitia” tra nuove opportunità e nuovi cammini.

“La morale, per i cristiani, è la conseguenza di un incontro con Gesù Cristo. Per i non credenti è la conseguenza dell’incontro con un ideale. Ma è sempre la conseguenza di un incontro con la parte migliori di sé stessi. La morale non è mai statica: è un desiderio di crescere e di aiutare a crescere. Quello che propone Francesco è un cammino di apprendimento permanente. E questo destabilizza un po’.

“Occorre ascoltare le famiglie, i genitori, chi vive nelle periferie esistenziali” ha aggiunto il preside Bordeyne, nel corso della sua relazione dal titolo Il dialogo come pratica ecclesiale e il suo riflesso nella teologia morale familiare: Sindalità, Sensus Fidei, Principio di Pastoralità in Amoris Laetitia.

“Dobbiamo esercitare la virtù della prudenza e accogliere chi vive situazioni di crisi coniugale, omosessualità, le coppie non sono sposate e chiedono il battesimo per il figlio. Occorre lavorare su un’ecclesiologia del popolo di Dio immerso nel cambiamento culturale del nostro tempo”.

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