Adesso

di Arnaldo Casali

Bene, adesso quando abbiamo finito di prendere per il culo Salvini (prendiamoci un po’ di tempo che abbiamo tanto bisogno di sfogarci), l’uomo che è riuscito nella titanica impresa di andare al governo senza vincere le elezioni, e di cacciarsi da solo dal governo, l’unico che è riuscito ad aumentare il proprio consenso usando il potere e l’unico che è riuscito a usare il consenso per perdere il potere, l’unico che è diventato padrone del Paese essendo solo un ministro, e che per farsi nominare  padrone ha perso anche il ministero, l’unico che al Governo ha fatto una legge contro le manifestazioni di piazza e subito dopo ha organizzato manifestazioni di piazza contro il governo.

Insomma Matteo Salvini merita uno, cento, mille applausi. Quando abbiamo finito di festeggiarlo, però, bisognerà ricordarsi che se Salvini è lo sconfitto, Zingaretti e Di Maio non sono certo i vincitori.

Ricordiamoci che se non era per lui, in Italia spadroneggiava ancora lui. Che il nuovo e tardivo governo Movimento 5 Stelle – Partito Democratico, non solo non è il migliore dei governi possibili, ma forse è il peggiore. E se lo sosteniamo, è solo perché più in là c’è solo la dittatura.

Il governo giallorosso è una toppa su uno squarcio sociale, politico e civile enorme: è un governo che sorge sulle macerie create dai partiti stessi che adesso devono occuparsi della ricostruzione.

E’ uno schifo. Sì: è uno schifo. Ma, semplicemente, non c’è alternativa, e quindi queste facce da cazzo, questi cialtroni, questi incompetenti, questi celebrati decerebrati, questi ladroni, questi intrallazzoni dobbiamo tenerci, e a loro dobbiamo affidare la speranza in un futuro più decente per questo malandato paese.

Sì, sono quelli di Bibbiano, solo quelli degli insulti, sono i pidioti e i grullini, sono quelli che hanno raso al suolo la città di Terni e depredato l’Umbria e sono quelli che governavano sotto l’ombrellone ma stando attaccati al cellulare, sono quelli che hanno occupato e lottizzato cultura e sanità e sono quelli che all’arresto di Battisti facevano il filmino con le musichette, sono quelli arroganti che si sentono geneticamente superiori agli altri, e sono quelli arroganti che si sentono geneticamente superiori agli altri.

Sono quelli che hanno ridotto il nostro paese così: predicando bene e razzolando male, denigrando l’avversario e facendo peggio, sono quelli che hanno tradito i valori più sacri e i loro militanti e i loro elettori in nome della poltrona. Sono quelli che si sono sdraiati a pelle d’orso sotto i piedi di Salvini, e sono quelli che non hanno saputo dimostrare la loro esistenza se non parlandone male. Sono loro. Ma oggi non abbiamo di meglio.

Questo governo nasce da due partiti allo sbando, in cui non si sa più né cosa si pensa né chi comanda ma – ragazzi – non abbiamo di meglio. Perché l’alternativa è una deriva autoritaria, è la dittatura dei bimbiminkia, è il premier che fa le conferenze stampa in spiaggia circondato da cubiste, che insulta zingari e istituzioni, che usa il rosario per attaccare il Papa, che parla di sicurezza e liberalizza l’alcool in discoteca, che rivendica “pieni poteri” e incita all’odio e al razzismo.

Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo toccato il fondo. Se c’è, oggi, la possibilità di risalire, è solo grazie a Matteo Salvini: non ce lo dimentichiamo.

Abbiamo due squadre che hanno giocato da fare schifo fino alla fine e vinto la partita solo grazie all’autogol dell’avversario.

E allora, signori del M5s e PD, e a anche te – grande statista che non sai nemmeno chi era Piersanti Mattarella – io vi sostengo, ma pretendo un briciolo di umiltà: abbiate la decenza di evitare trionfalismi e di parlare facendo finta che siete gente seria. Dovete chiederci scusa in ginocchio e lavorare a testa bassa. Non per aumentare il consenso, ma per riparare ai danni che avete fatto. Che sono immani.

Finora vi siete dimostrati delle merde, degli intrallazzoni narcisi e irresponsabili. Ora è venuto il momento di farci capire che ci siamo sbagliati; che in fondo, se vi ci mettete, riuscite ad essere dei politici decenti.

E’ la vostra ultima occasione. E’ la nostra ultima occasione. Vediamo di non sprecarla.

Cazzo.

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