13 ottobre “Cara mamma, fatevi coraggio”

“Cara mamma, fatevi coraggio quando riceverete la notizia della nostra morte, ho ricevuto i Sacramenti e muoio in pace col Signore. Mamma non pensate al fratello Guerino perché l’ho assistito io alla sua morte. Arrivederci in Paradiso. Figlio Carlo. Ciao.”

Carlo Besana, chiamato anche Carletto, dall’armistizio dell’8 settembre del 1943 svolge attività partigiane assieme al fratello Guerino nelle località della Brianza e Valsassina. Durante un rastrellamento delle SS italiane, nel 1944, Guerino è coinvolto in un conflitto a fuoco dove viene gravemente ferito. Rifugiatosi in una grotta lo raggiunge il fratello che lo assiste fino alla morte. In seguito anche Carletto viene catturato assieme a tredici compagni. Interrogati con violenza, sono poi rinchiusi in un pozzo dalle SS italiane. Il 13 ottobre del 1944 a Casargo, viene processato da un tribunale misto di nazi-fascisti e condannato a morte. Prima della fucilazione avvenuta il 15 ottobre, riesce a scrivere una breve lettera alla madre, dove la rassicura che morirà in pace.

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